Bra – la cittadina del famoso formaggio piemontese

Il Piemonte è una delle regioni che amo maggiormente esplorare e scoprire. Complice anche il fatto che si trova abbastanza vicino a Varese. Come sapete amo scoprire nuovi posti, ma al tempo stesso rivedere anche posti già visti e viverli con occhi diversi.

Una delle cittadine che non avevo ancora avuto modo di visitare è Bra. Lo scorso anno, invece, ho recuperato e l’ho scoperta insieme alla sua bellissima frazione di Pollenzo.

DOVE SI TROVA BRA?

Bra è un comune della provincia di Cuneo (di cui è il terzo comune più popoloso). Ci troviamo nel territorio del Roero. Conta circa 30.000 abitanti e si trova a 290 metri sul livello del mare. Si trova alla stessa distanza da Torino e da Cuneo, da cui dista 50 km.

COME RAGGIUNGERE BRA?

  1. In macchina: Bra si trova a circa 120 km da Milano. Vi basterà prendere l’autostrada A7 direzione Genova ed uscire a Tortona. Proseguire sulla A21 direzione Torino ed uscire a Bra.
  2. In treno: Bra ha la sua stazione ferroviaria. Qui arrivano treni regionali o Intercity.
  3. In aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Cuneo, a circa 35 km. A 92 km, invece, troviamo l’aeroporto di Torino.

DOVE PARCHEGGIARE AD BRA?

Bra è una cittadina piccola, ma molto frequentata. Per questo motivo ci sono diverse opzioni di parcheggio dove poter lasciare la vostra macchina. Potete trovare i normali parcheggi a pagamento sul bordo strada, ma altrimenti potete optare per il parcheggio della stazione.

COSA VEDERE A BRA? (PARTE 1)

  1. La Chiesa di Sant’Andrea: edificio in stile barocco. Fu eretto sul disegno di Gian Lorenzo Bernini, sotto la guida di Guarino Guarini. La prima pietra fu posta nel settembre 1672 con la costruzione conclusa nel 1687. Costruzione che, però, non fu davvero conclusa in quanto mancavano la cupola ed il coronamento della facciata. Si tratta di una chiesa realizzata grazie ai molti cittadini che, oltre ad offerte in denaro, misero a disposizione le loro giornate di lavoro.
  2. Palazzo Comunale: di origine medievale. Subì diverse trasformazioni fino a quella che lo portò ad avere l’aspetto di oggi.
  3. Palazzo Mathis: di origine trecentesca. Sorge davanti al municipio. Nel 1906 divenne di proprietà di Ambrogio Mathis fino al 1978 quando il Comune lo comprò dai suoi eredi. Oggi è sede degli uffici cultura e turismo.
  4. Palazzo Traversa: il suo nucleo originario risale alla metà del XV secolo. Oggi è sede del Museo di Archeologia e Storia dell’Arte.

COSA VEDERE A BRA? (PARTE 2)

  1. Santuario della Madonna dei Fiori: la patrona di Bra. Al suo interno troviamo la statua della Vergine realizzata dallo scultore Giuseppe Realini. Il nome è dovuto alla tradizione: a Bra, il 29 dicembre 1336, la Madonna apparve ad Egidia Mathis, una giovane donna incinta. Questa donna era minacciata da alcuni mercenaria, ma l’apparizione della Madonna li mise in fuga con i cespugli che fiorirono improvvisamente, nonostante il pieno inverno. Questi cespugli, ancora oggi, fioriscono in pieno inverno e non in primavera.
  2. La Zizzola: edificio simbolo di Bra. A pianta ottagonale, è disposto su due piani, sormontati da una torretta. Si trova sulla collina di Monteguglielmo, uno dei punti più alti della città. Nel 1962 fu donata al comune di Bra da Guido Fasola.
  3. Teatro Civico Politeama Boglione: inaugurato nel 1900. Costruito grazie al lascito di Giuseppe Boglione su progetto di Achille Sfondrini. Dal 1985 al 2004 rimase chiuso.

CURIOSITA’ SU BRA

  • Il nome Bra deriva da Brayda. Una parola longobarda che indica una proprietà con un grande appezzamento di terreno adibito a pascolo.
  • A Bra nacque Giuseppe Benedetto Cottolengo. Un presbitero italiano e fondatore della Piccola casa della Divina Provvidenza.
  • A maggio va in scena il Salone del libro per ragazzi. Una rassegna dell’editoria giovanile che segue, a pochi giorni di distanza, il salone del Libro di Torino.

COSA MANGIARE AD BRA?

Lo sappiamo che in Piemonte, ovunque si vada, si mangia bene. A Bra troviamo la salsiccia tipica preparata mischiando le carni magre di bovino e di grasso suino. Tipico anche il salòt, dolce che si prepara in occasione dell’Epifania. Io non mangio formaggi, ma tipico di qua è il Formaggio Bra che ha ricevuto il marchio di Denominazione di Origine Protetta (DOP).

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